EMIGRAZIONE: ORSOGNA ed EVERETT (USA)

Una delegazione della cittadina di Everett, Massachusetts, ha visitato Orsogna, paese delle colline teatine, per rinsaldare un legame nato con l’emigrazione dal paese abruzzese verso l’America. Le due amministrazioni comunali stanno lavorando per creare un programma di scambio che prevede stage per studenti e import-export di prodotti enogastronomici locali

Se camminando per le strade di Everett, Massachusetts, vi capita di sentire accenti del Sud Italia, è probabile che nei paraggi ci siano degli orsognesi. La cittadina della contea del Middlesex, infatti, ha una vasta popolazione di immigrati arrivati dal paese della collina abruzzese, uno di quei centri della regione che, a partire dai primi del Novecento, videro partire centinaia di braccianti, operai e lavoratori in genere, diretti verso l’America, in cerca di una prosperità che la loro terra non poteva garantire.

Eppure, venerdì 31 luglio, a guardare le più di duecento persone riunite al ristorante Altamira di Orsogna intorno a un ricco banchetto pieno dei prodotti di quelle fertili terre, si faticava a credere che gli stessi luoghi che in questi giorni ospitano gli orsognesi di ritorno da Everett, possano mai essere stati inospitali per chi lì era nato e cresciuto. Il paese abbandonato allora perché incapace di dare lavoro, oggi è una terra promessa per tanti di quegli emigrati che ogni anno, in estate, tornano a respirare l’aria di casa. Un legame indissolubile con la terra d’origine che gli orsognesi di Everett Mass hanno ufficializzato nel 1988 con un gemellaggio tra le due cittadine, rinsaldato, quest’anno, con una serie di iniziative che lo scorso autunno hanno portato gli orsognesi e il coro la Figlia di Jorio negli USA e quest’estate hanno visto arrivare in Abruzzo una delegazione dell’amministrazione comunale di Everett. Dal 25 luglio al 2 agosto, un gruppo guidato dal sindaco della cittadina del Massachusetts, Carlo DeMaria, italoamericano con origini avellinesi, rappresentanti dell’high school di Everett e dell’Everett Police Department e membri dei Sons of Orsogna, sono stati ospiti del paese abruzzese e hanno preso parte a una serie di iniziative improntate all’incontro e allo scambio culturale.

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Foto di gruppo durante la cena del 31 luglio

Il valore dell’iniziativa non è solo simbolico. L’obiettivo è infatti quello di avviare una serie di programmi di scambio tra le due cittadine. Stage formativi di studenti italiani e statunitensi in Abruzzo e in Massachusetts durante i mesi estivi, scambi di prodotti enogastronomici tra il territorio della Marrucina e la Contea di Middlesex, un Museo dell’Emigrante nel paese abruzzese sono alcuni dei progetti che le due amministrazioni comunali hanno discusso in questi giorni e che dovrebbero concretizzarsi a partire dai prossimi mesi.

“L’idea è quella dello scambio – ha detto a La VOCE il sindaco di Everett, Carlo DeMaria – perché se ci conosciamo e sappiamo come vivono gli altri, ci sarà più pace nel mondo. Per questo è importante puntare sui giovani, gli studenti: i bambini non vogliono fare la guerra e se imparano a conoscere le altre culture possono creare un mondo migliore”.

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Il sindaco di Everett, Carlo DeMaria e il sindaco di Orsogna, Fabrizio Montepara

I due sindaci hanno lavorato insieme per creare questi programmi e, ognuno sul proprio territorio,  per garantire che ci fossero strutture e servizi adeguati per avviare lo scambio di studenti e di prodotti. “Nella mia comunità si parlano 56 lingue diverse: siamo una comunità multiculturale e per me è importante coltivare questi scambi – ha spiegato ancora DeMaria – Se cominciassimo tutti a comunicare a livello locale, come stiamo facendo qui io e Fabrizio [Montepara, sindaco di Orsogna], potremmo fare cose più grandi di quelle che fanno i grandi leader della terra”.

Al di là delle voglia di creare un dialogo tra i due mondi, l’iniziativa è mossa anche dal desiderio degli emigranti di dare il proprio contributo allo sviluppo di una regione e di un territorio che negli ultimi decenni hanno scoperto il proprio potenziale turistico ed enogastronomico ma che, un poco per la crisi un poco per questioni più radicate, fanno ancora fatica a imporsi nel mercato globale. “Abbiamo trovato un importatore in Massachusetts – ha spiegato Giovanni Saraceni, vice chairman della delegazione e orsognese emigrato a Everett negli anni ’70 –  che distribuirà il vino della cantina sociale di Orsogna in tutto lo Stato. Probabilmente punteremo sui vini biologici in cui la Cantina di Orsogna è un’eccellenza  e che negli Stati Uniti in questo periodo vanno molto forte. Lo facciamo soprattutto per il territorio, per creare lavoro e dare opportunità di sviluppo ai prodotti locali”.

Orsogna antica

Orsogna a inizio Novecento

Il 31 luglio, prima della cena, il Teatro comunale di Orsogna ha ospitato il convegno Polizia locale e servizi pubblici a confronto, con interventi della Polizia Municipale di Orsogna e dell’Everett Police Department. La mattina di sabato si è tenuto un incontro tra i responsabili dei lavori pubblici dei due comuni, Gerardo Navarra per Everett e Giulio Saraceni per Orsogna, per uno scambio di esperienze sui sistemi adottati nei due Paesi.

Durante la visita in Abruzzo, la delegazione ha avuto anche l’opportunità di visitare L’Aquila, il capoluogo abruzzese colpito duramente dal terremoto del 2009 e ancora devastato dagli effetti del sisma. “Spezza il cuore” è stato il commento ricorrente tra i visitatori americani, alcuni dei quali hanno manifestato il desiderio di contribuire al recupero dei beni culturali e architettonici della città.  Domenica 26 luglio è stato invece il Giorno della memoria, dedicato al ricordo della Seconda Guerra Mondiale, quando Orsogna si trovava sul fronte della Linea Gustav e fu bombardata per mesi e completamente distrutta. Eventi che contribuirono a provocare l’ondata migratoria che nei decenni successivi fece perdere al paese quasi metà della sua popolazione. Oggi Orsogna ha circa 4.000 abitanti. Everett ne ha 42.000: gli italoamericani sono più del 30 per cento; poco meno di 1.500 sono di origini orsognesi.

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