Hollywood torna in Abruzzo con Dustin Hoffman, Robert De Niro, Jack Nicholson e Al Pacino
|E intanto si prova a far nascere una Film Commission regionale per promuovere il territorio.
«Chi farà Giulietta?», si domanda un personaggio di “Shakespeare in love”, un attimo prima di entrare in scena. «Non si sa, è un mistero!», risponde il proprietario del teatro Richard Burbage. Un mistero come il ritorno di quattro colossi dello star system hollywoodiano in Abruzzo per girare un film. Senza un appoggio concreto, senza strutture e una politica ad hoc, ma supportati _ forse _ dall’onda emotiva del terremoto dell’Aquila del 2009, una grande produzione guidata dal regista e attore Paul Sorvino, uno dei “Bravi ragazzi” di Martin Scorsese, girerà sulla costa e in montagna “One more time”, questo è il titolo del film che racconta una vacanza in Italia dei quattro grandi attori nella parte di se stessi. Commedie su e giù per le bellezze artistiche e naturali dell’Italia se ne sono fatte a iosa specie negli anni Cinquanta quando la Hollywood sul Tevere andava alla grande: era più conveniente da una punto di vista economico per gli americani girare a Cinecittà e dintorni piuttosto che nella Mecca del cinema. Ma tornare ora, dopo l’infelice esperienza de “L’americano” di George Clooney girato fra Sulmona, Castel del Monte e Calascio, è pura manna dal cielo.
Le location del film di Sorvino sono varie: la Versilia, fra Viareggio e Forte dei Marmi, la Capannina di Franceschi, la Bussola e una sortita in Calabria. E, appunto, l’Abruzzo che Hollywood ha imaprato a conoscere grazie alle produzioni anni Settanta e Ottanta, da Ladyhawke a King David con Richard Gere girati fra Campo Imperatore e Rocca Calascio per la gioia degli universitari aquilani ingaggiati in massa per le scene di battaglia che vedevano protagonista il re di Israele. L’impulso di un paio di Film Commission (all’Aquila e Castel di Sangro) ha continuato a portare in Abruzzo produzioni più o meno prestigiose, ma una strategia pensata per promuovere il territorio tramite il cinema non si è mai presa in considerazione a causa dei consueti campanilismi. Ora sembra che la giunta D’Alfonso, dopo la fine negletta delle precedenti esperienze (l’Abruzzo è l’unica regione italiana senza una Film Commission) intenda mettere insieme soggetti interessati alla costituzione della struttura che non solo agevolerà il soggiorno delle troupe aiutandole nella risoluzione dei problemi (dai permessi per le location alle solite pastoie burocratiche) ma consentirà alle strutture vacanziere di proporre prezzi speciali durate le riprese e poi giovarsi della pubblicità indotta dai film girati in loco. Porretta Terme (con Pupi Avati), Gubbio (con Don Matteo) e il Salento (con Ozpetek) si sono giovati a livello turistico delle produzioni cinematografiche e televisive. La Puglia Film Commission forse è il primo veicolo di promozione turistica.
A. di Marco, su iniziativa della DMC “Terre del piacere” convocherà all’aurum di Pescara oltre un centinaio di operatori interessati alla nascita di una Film Commission regionale che contempli mare e monti. Intanto, godiamoci il ritorno delle superstar di Hollywood dalle nostre parti che riusciranno a scatenare un grande entusisasmo popolare.
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