Ivo Garrani, Signorinella e la Banda di Introdacqua
|La Fondazione Tiboni e il premio Flaiano rendono omaggio al grande attore abruzzese
PESCARA – La Fondazione Edoardo Tiboni e i Premi Internazionali Ennio Flaiano ricordano Ivo Garrani, eclettico attore di teatro e cinema, radio e televisione e grande doppiatore, scomparso a 91 anni qualche giorno fa.
Garrani era nato ad Introdacqua, a sei chilometri da Sulmona, ma aveva vissuto a Roma da quando aveva un anno.
Era stato insignito del Premio Flaiano alla carriera per il teatro nel 2003 ma la sua frequentazione con i Premi Flaiano risale a diversi anni prima, quando il 16 e il 17 giugno 1995 partecipò al convegno organizzato a Pescara dall’Associazione Flaiano su L’Abruzzo e il cinema in occasione del centenario della nascita della settima arte.
Al convegno parteciparono molti artisti abruzzesi attivi nel mondo del cinema. Non solo attori ma registi, operatori, direttori della fotografia, scenografi, sceneggiatori, tecnici, storici e critici del cinema, gente che si conobbe per la prima volta e seppe di essere conterranea in occasione proprio della manifestazione… Tantissimi gli artisti, tra i quali oltre ad Ivo Ivo Garrani, Gabriele Ferzetti, Luca D’Ascanio, Luciano Odorisio, Giancarlo Santi, Tonino Valerii, Raffaele Andreassi, Mario Garbuglia, Renato De Carmine, Giuseppe Pinori, Maria Pia Casilio…
Nella medesima occasione venne anche allestita una mostra su L’Abruzzo e il cinema, nei locali dell’ex Università di piazza Primo Maggio: alcuni proprietari dei cimeli, materiali e documenti prestati per l’occasione consentirono, a mostra conclusa, di trattenerli e questi oggetti andarono così a costituire il primo nucleo museale di quello che è oggi il Mediamuseum – Mediateca Regionale di Pescara, attivo ormai da 21 anni.
Introdacqua salì agli onori del cinema italiano sfoggiando il suo vanto, il complesso bandistico. L’occasione fu la realizzazione del film “Signorinella” da parte di Mario Mattoli, regista di quelle commedie intrise di romanticismo, buoni sentimenti e ironia: storie che di lì a qualche anno saranno assorbite dalla televisione, togliendo linfa alla produzione cinematografica nazionale. “Signorinella” era il classico film medio che riempiva i pomeriggi domenicali degli italiani all’indomani del secondo conflitto mondiale foriero di miseria ma anche di voglia di rialzarsi. Una bicicetta o la mitica Vespa potevano assurgere a centro di un racconto cinematografico facendo fluttuare lo spettatore fra lo sconforto e la speranza.
“Signorinella” è a suo modo un musical ma anche una commedia degli equivoci, scritta da Aldo De Benedetti e Marcello Marchesi. Le pene d’amore di una ragazza di Introdacqua vengono risolto non volendo dall’iniziativa di due ladri di auto. Nel cast, nel ruolo del notaio c’è il cantante Gino Bechi che canta appunto la canzone Signorinella di Libero Bovio. Le musiche sono eseguite dalla banda di Introdacqua che ha avuto sempre nella storia bandistica regionale un ruolo di preminenza non solo nella scelta degli stilemi del complesso musicale, grazie alla scelta di maestri concertatori innovativi ma anche per l’antica tradizione che affonda le radici nel Settecento anche se solo alla fine dell’Ottocento ci sono documenti che attestano la nascita dell’ensemble musicale. Il complesso bandistico Città di Introdacqua negli anni Venti riscosse notevoli successi in Abruzzo, Puglia e Lazio. A Roma soprattutto riportò importanti piazzamenti in concorsi internazionali. La fama e la perizia dei suoi 60 elementi gli schiuse le porte di Cinecittà.
Film Signorinella di Mario Mattioli girato ad Introdacqua nel 1949