Valle del Foro: Mulini rupestri
|La riserva è stata istituita nel 1991 e dal 1995 fa parte integrante del territorio del Parco Nazionale della Majella; si estende dalla fascia collinare pedemontana fino alla Maielletta, caratterizzata da faggete d’alto fusto e dalle sorgenti del fiume Foro. Lungo il percorso si possono visitare i Mulini Rupestri, le iscrizioni dei Briganti sulla roccia e i Tholos, capanne di pietra che venivano usate come rifugio dai pastori. L’enorme estensione delle faggete permette la presenza di un ricco e variegato panorama floristico: arbusti come ginestra, ginepro e prugnolo; alberi come acero, carpino e orniello. Tra le specie protette di animali vi sono invece gufo reale, astore, lepre, picchio dal dorso bianco, salamandra, cervi e caprioli; temporanee e saltuarie le incursioni di orso e lupo appenninico. Lungo il percorso segnalato si incontrano, nei pressi dell’abitato di Pretoro, due mulini rupestri, particolarmente interessanti in quanto completamente ricavati nella roccia.
I mulini rupestri situati nella Val di Foro, nelle vicinanze della città di Pretoro, sono interessanti esempi di archeologia indistriale.
In Abruzzo esistono solo due esemplari di mulini di questo tipo e questi sono tra i pochissimi presenti in Italia.
I mulini furono donati ai monaci benedettini di San Salvatore a Maiella, un monastero ricadente sotto la protezione dell’Abbazia di Sal Liberatore (Serramonacesca), nell’anno 1059.
negli anni intorno al mille i mulini erano strutture fondamentali per la stessa sopravvivenza della popolazione ed infatti spesso la Chiesa ed il locale Feudatario si contendevano il diritto all’uso dell’acqua necessaria per macinare il grano.
All’interno de Mulino Comunale e’ possibile osservare diverse iscrizioni. Una di queste dice: Antonio Di Crescenzo li 24 aprile 1867 mentre l’atra rappresenta una figura umana.