Il FAI con i Luoghi del Cuore 2016
Torna la campagna del FAI per salvare il patrimonio che ci è più caro.
Ci sono tanti luoghi, simbolo del nostro patrimonio e di ricordi indimenticabili; così indimenticabili da diventare spesso luoghi della memoria; spesso capita che la memoria si conserva meglio di come si possono conservare le opere. Ecco il caso della Cappella di S. Antonio da Padova.
Cappella S.Antonio da Padova – palazzo de Sterlich Aliprandi di Penne
E’ una cappella signorile ricavata all’interno del palazzo De Sterlich Aliprandi, attualmente sede dell’ITS “G. Marconi” di Penne (Pescara). La sua costruzione viene datata in epoca coeva a quella della costruzione del palazzo, circa nell’ultimo quarto del ‘700. Progettata da Carlo Piazzoli (Piazzola) da Pigra, architetto e stuccatore proveniente dall’area lombardo-ticinese, ha pianta circolare con cupola sovrastante; lo stile è un barocco sostanzialmente composto e non privo di influssi rinascimentali. All’interno, arricchita di apprezzabili stucchi ancora integri, presenta una balconata accessibile solo dal piano nobile dello stesso palazzo, presumibilmente riservata ai signori che vi abitavano. Cappella S. Antonio Palazzo de Sterlich Aliprandi – Penne
L’ingresso dei fedeli avveniva da corso dei Vestini attraverso un elegante portone in legno con cornice bugnata. Annessi alla chiesa erano un locale adibito a sagrestia, un campanile ed alcuni passaggi nei muri parzialmente nascosti. Vi si è celebrata Messa fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. Successivamente sconsacrata, si è avviata verso una fase di parziale abbandono e degrado. Ricompresa dalla Amministrazione Provinciale di Pescara nei complessi lavori di consolidamento riservati al Palazzo Aliprandi, in quanto sede scolastica (1992-1999), ha visto risolte alcune problematiche strutturali e di infiltrazioni d’acqua. Così parzialmente consolidata è però passata attraverso non chiare vicende ereditarie dei proprietari, il cui esito finale è stato la totale spoliazione dei dipinti e delle statue, alcune di valore storico ed artistico (la guida rossa del Touring parla di una S.Anna, pala d’altare della seconda metà del secolo XVIII, ora non più reperibile). Animata talvolta dalle grida degli studenti della scuola annessa, la chiesa di S. Antonio sembra in attesa di una qualche lodevole considerazione che la restituisca alla sua piena dignità di opera d’arte appartenente al patrimonio storico e culturale della comunità pennese.
Ecco quindi la proposta del FAI. Lanciando un #ricordiamodisalvarelitalia