La Giostra Cavalleresca di Sulmona

Giostra cavalleresca di SulmonaSulmona, definita in passato la “Siena degli Abruzzi”, è famosa in tutto il mondo per i suoi deliziosi confetti e per essere la città natale del poeta Publio Ovidio Nasone, che nei suoi versi immortali cantò con orgoglio “Sulmo mihi patria est”, ovvero “Sulmona è la mia patria”.

In estate il centro storico di Sulmona si trasforma e l’antica Piazza Maggiore, oggi intitolata a Giuseppe Garibaldi, diventa teatro di una delle manifestazioni più suggestive della città: la Giostra Cavalleresca.

Si tratta di una rievocazione storica di epoca rinascimentale che si svolge ogni anno durante l’ultimo fine settimana di luglio ed è seguita dalla Giostra Cavalleresca d’Europa (prima settimana di agosto), a cui partecipano varie delegazioni italiane ed europee.
La Giostra Cavalleresca ha origini molto antiche. Probabilmente essa risale al tempo degli Svevi, quando Sulmona fu nominata da Federico II di Svevia Capitale degli Abruzzi ed era una delle città più importanti del Regno. La giostra si svolgeva due volte l’anno, il 25 marzo (l’Annunciazione) e il 15 agosto (l’Assunzione), tuttavia essa veniva bandita anche in occasioni particolari come matrimoni reali, visite di personaggi importanti e per celebrare eventi storici.

Alla giostra partecipavano cavalieri locali e forestieri, nobili rampolli delle casate sulmonesi ed europee. Essa era regolata da norme e consuetudini molto antiche e gli scontri erano molto violenti, con conseguenze talvolta anche mortali.

Giostra cavalleresca di SulmonaLa giostra si apriva di buon mattino, quando il suono delle chiarine degli araldi annunciava l’uscita del Mastrogiurato (colui che organizzava la manifestazione) dal Palazzo della SS. Annunziata che dava inizio alla competizione e si chiudeva al tramonto.
L’ antico duello avveniva tra il cavaliere sfidante, rivestito di armatura e munito di lunghe e robuste lance e il mantenitore, un bersaglio umano, che si trovava dall’altra parte della barriera, che divideva in due il campo di gara. Il mantenitore, a cavallo e munito anch’egli di lancia e ben difeso dall’armatura, aspettava immobile l’attacco del cavaliere, che tentava di disarcionarlo o di colpirlo con la lancia. Il mantenitore poteva parare i colpi e a sua volta toccare e disarcionare l’avversario. Il punteggio veniva assegnato in base alla parte del corpo toccata dalla lancia la cui punta era protetta da anelli per evitare ferite mortali e tinteggiata con vernice bianca per lasciare tracce ben visibili del colpo. Al cavaliere vincitore veniva assegnato il tradizionale palio, che consisteva in un drappo di stoffa prezioso, di solito di seta.

Non più violenta come in passato, ma non meno spettacolare, la nuova Giostra Cavalleresca di Sulmona rinasce nel 1995 rinnovata nello svolgimento della competizione . Abili cavalieri che rappresentano gli antichi borghi e sestieri in cui era divisa Sulmona nel Medioevo, si affrontano in una gara di velocità e di abilità agli anelli. Al cavaliere vincitore viene donata una catena d’oro con una medaglia raffigurante lo stemma cittadino con le iniziali SMPE (opera di maestri orafi sulmonesi), mentre al borgo o sestiere va il palio (disegnato ogni anno da un diverso artista sulmonese).

Giostra cavalleresca di SulmonaOltre alla giostra, straordinario è il corteo storico che sfila lungo le strade del centro storico di Sulmona per recarsi in Piazza Maggiore, composto da centinaia di figuranti dei vari borghi e sestieri: cavalieri, splendide dame in abiti rinascimentali, armigeri, danzatori, falconieri, sbandieratori, accompagnati dal suono ritmato delle chiarine e dei tamburi.
Durante questo periodo si possono anche visitare i vari borghi e sestieri e partecipare a banchetti e feste a tema rinascimentale, con musiche e balli che rallegrano tutto il centro storico della città nelle calde sere d’estate.

 

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