L’Aquila, gemellaggio con Pescara a sei anni dal sisma
|Il sindaco Alessandrini alla fiaccolata di domani sera
PESCARA – Il tragico Sisma del 6 aprile 2009 che ha messo in ginocchio L’Aquila resta una ferita aperta a sei anni dal nefasto evento. L’Aquila è lungi dall’essere ricostruita, tanto resta da fare, soprattutto è necessario che il capoluogo non si senta un corpo estraneo con il resto della regione, quella solidarietà che era scattata dai quattro angoli della regione all’indomani del terribile sisma torni a riprendere quota. L’Aquila siamo noi tutti abruzzesi, possiamo riprendere la marcia verso la rinascita se capiamo che questa rinascita è parte di noi, se riusciamo a capire che ci coinvolge tutti.
Per il sesto anniversario sono stati organizzati tante manifestazioni per tenere vivo il ricordo. Una fiaccolata partirà nella domenica di Pasqua, simbolicamente nella domenica di Resurrezione, alle 22,30, da via XX Settembre. Sono stati organizzati, inoltre, una serie di manifestazioni religiose tra la chiesa di San Giuseppe Artigiano, dove è atteso l’arrivo della fiaccolata, la chiesa di San Giuseppe Artigiano e la chiesa – tenda di Santa Maria del Soccorso.
Il messaggio più bello, che apre il cuore alla speranza, arriva dal sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. Apre i cuori alla speranza, e a nuovi orizzonti nel segno della solidarietà, quella generosa vicinanza che si vide nel giugno del 2009 allo stadio Adriatico-Giorvanni Cornacchia e che aprì con la squadra di rugby del capoluogo in prima linea dieci giorni di sport per i Giochi del Mediterraneo. Fu L’Aquila e i suoi atleti ad aprire la manifestazione e a portare il vessillo della regione.
«Domani sera – scrive il sindaco di Pescara – porteremo a L’Aquila il gonfalone della Città di Pescara per testimoniare vicinanza verso i nostri fratelli aquilani visto che il terremoto resta una ferita aperta non solo nel cuore dell’Aquila ma nei sentimenti di tutto l’Abruzzo.
Sarò alla fiaccolata con il vessillo della città per attestare una vicinanza simbolica e una presenza alla costruzione della memoria collettiva che contraddistingue il nostro cammino sin da quando è iniziato, ma anche per programmare i primi passi di un gemellaggio fra le municipalità che non sarà solo una manifestazione di intenti.
Sono convinto che l’unione di due realtà e di due storie diverse, ma non distanti quali sono quelle di Pescara e L’Aquila possa giovare ad entrambe e possa dare una concreta risposta alla necessità che c’è di guardare oltre i campanili e di metterli insieme, all’occorrenza, perché producano una voce più forte in nome dei territori.
A tale fine il riscontro che ci aspettiamo sul mantenimento della sezione staccata del Tar di Pescara credo possa essere un bell’esempio di questo nuovo spirito di collaborazione fra le città. Un risultato costruito da uno sforzo bipartisan a cui si sono uniti tutti i rappresentanti territoriali, come i sindaci e per cui tutti hanno remato nella medesima direzione in attesa di un traguardo che andrà a vantaggio del sistema Abruzzo, che sarà, unito, ancora più competitivo con il mantenimento della sede pescarese.
A 6 anni dal 6 aprile – conclude Alessandrini – l’auspicio da vicini e da abruzzesi è che L’Aquila riacquisti tempo, bellezza e futuro con la consapevolezza di poter contare sulla disponibilità e sulle forze delle istituzioni vicine».
Un ringraziamento particolare a Maria Fantone e Simona Manzoli per averci concesso l’utilizzo delle loro foto.