La Vespa di Corradino

Lo scooter di D’Ascanio diventa un documentario. Prima al cinema Massimo

Corradino D'Ascanio

Corradino D’Ascanio

 

PESCARA – Giovedi’ 12 febbraio alle 17,  presentazione del documentario “Una Vespa mi ha punto” realizzato dalla casa di produzione The Talking Tree con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo, trasmesso in questi giorni sul canale televisivo RAI Storia.
La proiezione e’ preceduta  dagli interventi del regista Leonardo Araneo e della signora Maria D’Ascanio nipote dell’ingegnere Corradino D’Ascanio.

Porteranno i saluti isituzionali:

Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Pescarabruzzo; Antonio Blasioli, Presidente consiglio comunale;

Concezio Galli, Sindaco di Popoli; Giulia La Capruccia, Assessore alla Cultura di Popoli; Paola Marchegiani, Assessore alla Qualità ambientale, Patrimonio culturale, Individuazione, tutela e valorizzazione patrimonio culturale e museale.

L'elicottero di Corradino D'Ascanio

L’elicottero di Corradino D’Ascanio DAT3 (wikipedia)

È l’aprile del 1948. Al IV convegno dell’American Helicopter Society viene invitato come ospite d’onore Corradino D’Ascanio. È il coronamento di una carriera ed il giusto riconoscimento al merito dell’uomo che ha inventato l’elicottero moderno.

Eppure è la prima volta nella sua vita che l’ingegnere Abruzzese trae un qualche guadagno o soddisfazione dal suo lavoro quasi quarantennale sull’elicottero.

Corradino D’Ascanio (Popoli,1 Febbraio 1891 – Pisa, 5 agosto 1981) si interessa fin da piccolo al volo e già a dieci anni costruisce delle rudimentali ali con le quali si lancia dalle colline che circondano Popoli, il suo paese natale. Dopo la laurea in ingegneria inizia a lavorare sui biplani dell’aeronautica Militare migliorandoli sotto molteplici aspetti. A seguito di una sfortunata esperienza in America, nel 1925 fonda una società col Barone Trojani di Pescosansonesco per lo studio e la realizzazione di un mezzo a volo verticale. Nascono così i primi prototipi D’A.T.1 e D’A.T.2, non perfetti, ma che gli permettono di avere una commissione di 600.000 lire dalla Regia Marina per la costruzione di un terzo prototipo.

D'Ascanio - Il DAT3 in volo

Il DAT3 in volo

E’  l’ottobre del 1930. Il D’A.T.3. viene ufficialmente presentato all’aeroporto Littorio di Roma, davanti allo stesso Benito Mussolini. È una giornata di sole, ed il cielo è limpido.

Prima del debutto del mezzo di D’Ascanio si esibisce per la prima volta una pattuglia acrobatica di spericolati piloti che da quel giorno prenderanno il nome di Frecce Tricolori.

Poi il D’A.T.3. si leva in volo, sotto gli sguardi attenti e meravigliati degli astanti e davanti agli obbiettivi dell’Istituto Luce.

Quello che apparentemente dovrebbe essere un successo, in realtà non lo é. Il progetto di Corradino D’Ascanio stabilisce tre primati che resteranno imbattuti per molti anni:

  • durata del volo con ritorno senza scalo 8’45”
  • distanza in linea retta senza scalo m 1078,60
  • altezza sul punto di partenza m 18

Nonostante il vivo apprezzamento espresso anche dallo stesso Mussolini, ed un intero numero dedicato trionfalmente all’evento dalla Domenica del Corriere, la Regia Marina non rinnova i finanziamenti al progetto per una disputa di competenze con l’Esercito.

Corradino D’Ascanio ed il suo socio si trovano sull’orlo del collasso economico. Il barone Trojani si tira fuori dalla società in un clima di forte tensione con l’ingegnere e quest’ultimo si trova costretto ad abbandonare i suoi studi sul volo verticale. Solo grazie alla sua grande inventiva, D’Ascanio riesce a salvarsi dalla bancarotta perfezionando una nuova elica a passo variabile per aerei che brevetterà e venderà in tutto il mondo. Con questa, l’ingegnere abruzzese inizia a collaborare con la Piaggio, allora affermata produttrice di aeroplani da guerra.

D'Ascanio - Elicottero PD4

D’Ascanio – Elicottero PD4

E’ la stessa Piaggio, che gli affida la direzione dell’Ufficio Studi sulle Eliche, permettendogli di riprendere le sue ricerche sull’elicottero dando vita a nuovi prototipi sempre più perfezionati: il PD1, il PD2 ed infine il PD3, che decollerà per la prima volta nel 1943; il tutto mentre la Marina continua, a fasi alterne, ad interessarsi ai progetti senza mai volerne finanziare realmente nessuno.

Nel 1938 Igor Sikorsky fa decollare il suo Sikorskj V 300, progettato per sua stessa ammissione con le stesse soluzioni tecniche del D’AT3, e conquista il record di durata di volo, aprendo orizzonti nuovi nel campo elicotteristico, attirando investimenti massicci nel settore e dando un nuovo impulso alle ricerche. Per D’Ascanio la sfida è persa.

Al danno si aggiunge poi la beffa: pochi giorni dopo il suo decollo il PD3, viene gravemente danneggiato dai bombardamenti alleati su Pisa che colpiscono anche i capannoni della Piaggio dove l’elicottero era custodito. L’elicottero viene abbandonato ed il gruppo di lavoro si trasferisce nel biellese, dove continua ad operare a regime ridotto.

Corradino D'Ascanio

D’Ascanio e Fangio a Pontedera nel 1956

Proprio a Biella, nel maggio del ’45, Enrico Piaggio presenzia alle prove su strada dell’MP5, il cosi detto “Paperino”, un motociclo disegnato dall’ing. Spolti, si dice, con caratteristiche simili ad un veicolo paracadutato dagli americani durante la guerra. Ma l’esame non è positivo, a Piaggio il veicolo non piace e ne affida la riprogettazione all’ing. D’Ascanio. Questi raccoglie volentieri la nuova sfida e nei primi mesi del ’46 vede la luce il prototipo dell’ MP6.

E’  l’Aprile del 1945 quando il prototipo viene presentato ad Enrico Piaggio che nel vederla commentò: “questo veicolo e’ l’ideale per donne e preti, ma come fara’ a reggere due persone con quel… vitino di vespa?”

E Vespa fu!

 

 

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La Vespa di Corradino
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La Vespa di Corradino
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La storia di Corradino D'Ascanio, geniale inventore della Vespa. documentario "Una Vespa mi ha punto" realizzato dalla casa di produzione The Talking Tree con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per l'Abruzzo ne racconta la vita e le invenzioni.
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