L’omaggio al maestro Cicognini apre Scrittura e Immagine

Da lunedì 9 novembre il festival al Mediamuseum

la pazza della porta accantoPESCARA – Il Festival Internazionale Scrittura e Immagine ha raggiunto una tappa importante, la 25a  edizione e lo fa in una veste rinnovata, a partire dal luogo dove si terranno le proiezioni, cioè il Mediamuseum: infatti il festival si svolgerà dal 9 al 20 novembre nella Sala Flaiano del nostro museo, 30 film provenienti da 15 Paesi.
Potremmo suddividere la manifestazione in due momenti: la prima settimana dedicata al musicista e compositore Alessandro Cicognini, in collaborazione con il CRESNAC (Centro Ricerche e Studi Nazionale Alessandro Cicognini) presieduto da Davide Cavuti, e la seconda settimana con la rassegna cinematografica Scrittura e Immagine.

Nell’omaggio a Cicognini, oltre alla presenza di film da lui musicati, quali ad esempio Prima comunione, Guardie e ladri, Pane amore e fantasia, abbiamo documentari musicali (Michael Nyman e Igor Stravinsky compositori a Hollywood) e “Muti da ascoltare”, i film più famosi di Charlie Chaplin, Buster Keaton, Stanlio e Ollio, Fritz Lang, musicati da musicisti contemporanei come Nicola Piovani, Stefano Bollani, Avion Travel, Giorgio Moroder.

io arlecchinoRassegna Scrittura e Immagine (dettaglio):

José e Pilar: documentario coprodotto dai fratelli Almodovar, Pedro e Agustin, in cui seguiamo il Premio Nobel José Saramago e sua moglie, la giornalista Pilar del Rio, in scene di vita quotidiana e professionale. In Brasile ha raggiunto i 40.000 spettatori.

Io, Arlecchino: opera prima dell’attore Giorgio Pasotti e del montatore Matteo Bini, racconta il recupero del rapporto tra un padre (Roberto Herlitzka), anziano, malato e attore teatrale e un figlio ormai adulto, lanciato nel mondo dei talk show televisivi.

the wolfpackThe Wolfpack: documentario vincitore all’ultimo Sundance, è la storia vera di sette fratelli segregati per anni dal padre-padrone in un appartamento di Manhattan, cresciuti a “pane e cinema”: hanno conosciuto la realtà soltanto attraverso i film.

La pazza della porta accanto: documentario-intervista della regista Antonietta De Lillo a una delle più importanti figure letterarie del Novecento, la poetessa Alda Merini.

Violette: la storia della tormentata Violette Leduc, diventata scrittrice grazie all’incontro con Simone De Beauvoir.

A Blast: presentato all’ultimo festival di Locarno, il film è incentrato su Maria, sulla sua crisi personale e familiare, sullo sfondo della Grecia, durante l’attuale crollo economico.

Marguerite: ispirato alla vita di Florence Foster Jenkins, mezza soprano statunitense, è la storia di Marguerite, che raggiunge il successo come cantante pur non avendo doti canore.

Fuochi d’artificio in pieno giorno: Noir cinese, Orso d’oro a Berlino nel 2014.

non essere cattivo posterThe Imposter-L’impostore: tratto da una storia vera, racconta il presunto ritrovamento di un ragazzino sparito anni prima in Texas, cambiato nell’aspetto e nell’accento. Sarà proprio lui?

Salinger: documentario su un’altra imponente figura letteraria del secolo scorso, J.D. Salinger, autore de Il giovane Holden. Dedicato alla sua vita, riporta le testimonianze di chi gli è stato vicino, ma anche di chi ha cercato di avvicinare lo scrittore, che invece evitava di entrare in contatto con il pubblico.

Neve: ambientato in Abruzzo, nella zona di Roccaraso, è la storia di due solitudini, quella di Donato e di Norah, ma che in qualche modo riescono a incontrarsi.

Fuori dal coro: opera prima di Sergio Misuraca, partito per Hollywood e diventato chef in uno dei ristoranti di Robert De Niro. Tornato in Italia, riesce finalmente a girare un film, una commedia che avrebbe voluto fosse interpretata proprio da De Niro.

alfredo biniAlfredo Bini, ospite inatteso: prodotto da Valerio Mastandrea, è un documentario sul produttore cinematografico Alfredo Bini, definito uno dei produttori più coraggiosi e liberi dagli anni ’60 in poi, che ha legato il suo nome a Pasolini, e lo ha fatto esordire.

Non essere cattivo: film postumo di Claudio Caligari, scomparso a maggio, rappresenterà l’Italia agli Oscar. Realizzato con il supporto di Valerio Mastandrea, è la storia di due vite allo sbando, quelle di Vittorio e Cesare.

Corpi: papà e figlia, lui cinico avvocato, lei ragazza anoressica, cercano di superare la perdita della moglie e della madre. La terapeuta della ragazza è convinta di poter parlare con i defunti. Orso d’argento 2015 alla regia.

Il 9 novembre apertura dell’omaggio a Cicognini con aperitivo buffet.